NEL CANE
Come proteggerlo da FILARIA, LEISHMANIA, PULCI E ZECCHE
La stagione primaverile-estiva ci rallegra con le sue fantastiche giornate di sole e magnifiche fioriture; ma “purtroppo” porta numerose insidie, per i nostri amici a quattro zampe.
PREVENZIONE FILARIA
La filariosi cardio-polmonare è una malattia causata da un parassita chiamato Dirofilaria Immitis, che si trasmette da un cane all’altro, con la puntura di una zanzara. E’molto diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare nella Pianura Padana.
Le infestazioni lievi non producono segni clinici evidenti.I sintomi clinici più precoci sono rappresentati da intolleranza all’esercizio fisico e tosse;
La malattia può essere diagnostica dal veterinario tramite un test rapido ematico, da effettuare annualmente o se non si è certi di aver effettuato una buona profilassi.
La PREVENZIONE deve essere iniziata a partire da 6 settimane di vita, da marzo-aprile fino a novembre-dicembre, somministrando mensilmente un farmaco specifico o con un’unica iniezione sottocutanea.
PREVENZIONE LEISHMANIA
La leishmaniosi è una malattia infettiva e contagiosa, causata dal parassita Leishmania infantum, trasmesso dalla puntura di piccoli insetti simili a zanzare( flebotomi ).
In Italia sono generalmente più attivi da maggio a ottobre. Le zone litoranee del centro e del sud sono le aree a maggiore rischio.
Negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento dell’area di diffusione della malattia, ora presente con nuovi focolai, anche in molte aree del Nord Italia.
E’ una malattia cronica, particolarmente grave, che provoca al cane danni progressivi.
Se vivi o sei stato con il tuo cane in una zona a rischio, chiedi al tuo veterinario il test di controllo. In 10 minuti e con un unico prelievo di sangue, avrai la certezza che il tuo cane sta bene.
E’ una zoonosi (malattia che può essere trasmessa dall’animale all’uomo).
La PREVENZIONE può essere effettuata con vari sistemi, quali collari o pipette spot-on, in base a dove risiede il cane.
PROFILLASSI CONTRO PULCI E ZECCHE
Le pulci sono presenti tutto l’anno, in quanto il freddo non le uccide e d’inverno con i termosifoni accesi vivono benissimo negli angoletti remoti delle nostre case.
Le zecche d’inverno non ci sono, ma la profilassi sul cane va fatta tutto l’anno.
Ci sono parecchi prodotti da utilizzare e in diverse formulazioni: pipette spot-on, pastiglie o collari.
ATTENZIONE: LE FORMULAZIONI PER CANI SONO TOSSICHE PER I GATTO
NEL GATTO
Per il primissimo periodo della sua vita, il tuo gattino è protetto naturalmente dalle malattie grazie al latte materno, che gli fornisce non solo i nutrienti essenziali per sopravvivere e svilupparsi ma anche gli anticorpi necessari a difendersi da virus e batteri.
A partire dalla settima settimana questo scudo comincia però a indebolirsi: da un lato, la quantità di latte prodotta dalla madre si riduce sensibilmente e, dall’altro, il sistema immunitario del cucciolo non è ancora abbastanza sviluppato per contrastare in modo efficace infezioni e malattie.
È a questo punto che devi sottoporre l’animale al suo primo ciclo di vaccinazioni. Un gatto non vaccinato è a rischio di contrarre pericolose malattie e infezioni. I vaccini per gatti rappresentano dunque un intervento cruciale per la sopravvivenza dell’animale, anche se domestico, e per il quale devi rivolgerti al veterinario: il professionista ti indicherà l’iter più adatto e ti consegnerà anche il libretto delle vaccinazioni.
Quest’ultimo è un documento che deve accompagnare il tuo gatto in tutti i suoi spostamenti, dalle visite veterinarie ai viaggi. La sua importanza, anche agli effetti di legge, è dovuta al fatto che riporta una serie di fondamentali informazioni sanitarie: i trattamenti eseguiti (sverminazioni, antiparassitari, antibiotici e così via), gli eventuali interventi chirurgici sostenuti (sterilizzazioni e altro) e, soprattutto, le vaccinazioni a cui è stato sottoposto, con le date per i richiami dei vaccini del gatto.
Quando vaccinare il gattino per la prima volta
Come si è detto, il momento ideale per iniziare le vaccinazioni è l’inizio dello svezzamento, che cade indicativamente tra l’ottava e la decima settimana di vita.
Il veterinario visiterà accuratamente il gattino e, in base alle sue abitudini, al suo habitat e alla diffusione locale delle patologie virali, ti consiglierà le eventuali vaccinazioni facoltative a integrazione di quelle obbligatorie. Di solito il primo vaccino del gatto è seguito da un richiamo da effettuare due o quattro settimane dopo. In seguito, le vaccinazioni diventano a cadenza annuale.
Vaccinazioni obbligatorie
Le vaccinazioni obbligatorie sono tre e sono conosciute con il nome di “trivalente”, poiché proteggono da tre malattie facilmente trasmissibili e molto pericolose per il gatto: la rinotracheite (herpesvirus del gatto), la calicivirosi (calicivirus del gatto) e la panleucopenia (o gastroenterite virale), collettivamente note come RCP. Vediamole insieme nel dettaglio.
Rinotracheite felina
Il virus responsabile di questa malattia, l’herpesvirus del gatto o FHV-1, si trasmette con le secrezioni ed è molto contagioso a causa dell’abitudine tipicamente felina di annusarsi. Colpisce le vie respiratorie, ma soprattutto intacca in modo molto serio le difese immunitarie fino a provocare la leucemia. La malattia si manifesta con congiuntivite, scolo degli occhi e del naso, ulcere corneali, cheratite, inappetenza, tosse, febbre, difficoltà di respirazione ed eccesso di salivazione. Nei cuccioli e negli esemplari con un sistema immunitario indebolito la rinotracheite può risultare fatale.
Calicivirosi
Anche questa malattia, provocata da un contagiosissimo microrganismo chiamato calicivirus, si trasmette per contagio da secrezione e attacca le prime vie respiratorie. L’infezione da calicivirus del gatto si manifesta attraverso ulcere, escoriazioni e vescicole del cavo orale, tanto dolorose da spingere il gatto a smettere di mangiare, con un conseguente indebolimento. Gli altri sintomi comprendono diarrea, letargia, salivazione eccessiva, congiuntivite, scolo nasale, starnuti e febbre. Per i cuccioli e i gatti anziani o deboli può essere letale.
Panleucopenia
Detta anche gastroenterite virale, è un’infezione causata dal resistentissimo parvovirus, che colpisce l’intero organismo del gatto con sintomi che interessano soprattutto l’apparato gastrointestinale. La gastroenterite del gatto si manifesta infatti attraverso vomito, diarrea e disidratazione, oltre a febbre, inappetenza, abbattimento e indebolimento del sistema immunitario. Anche in questo caso i soggetti più a rischio sono i cuccioli.
Vaccinazioni facoltative
In aggiunta alla trivalente, il veterinario può consigliarti anche una serie di vaccinazioni facoltative utili a proteggere il tuo gatto da altre malattie, quali:
- la leucemia felina (FeLV), la patologia con il più alto tasso di mortalità tra i gatti;
- la peritonite infettiva felina (FIP);
- la rabbia, il cui vaccino è obbligatorio in Sardegna.
Al momento non esiste alcun vaccino contro la pericolosa immunodeficienza felina (FIV).
Importanza dei richiami
I richiami per i vaccini del gatto sono decisivi per la loro efficacia ed è importantissimo rispettare le scadenze tra un’inoculazione e l’altra. È importante infatti sapere che un gatto appena vaccinato non è protetto: la copertura massima ha inizio solo dopo 15 giorni dalla seconda inoculazione e, dunque, devi evitare che l’animale venga a contatto con esemplari potenzialmente infetti, sia in casa che fuori. Inoltre, se salti anche un solo richiamo, sarà necessario ricominciare l’intero protocollo.